La corsa di Miguel.”Per te atleta, che disprezzi la guerra e sogni la pace”.

In questi giorni tutte le scuole statali di Roma partecipano alla corsa di Miguel .
Ma chi era Miguel Benancio Sánchez?

Nato a Bella Vista, del 1952 , Miguel si trasferì da adolescente a Buenos Aires dove ottiene un posto fisso alla banca della Provincia di Buenos Aires, ed inizia ad appassionarsi all’atletica.
Inizia ad allenarsi tutti i giorni prima e dopo il lavoro, a non fumare e a curare l’alimentazione perché il suo sogno era di vincere una medaglia olimpica per la sua Argentina.Correva Miguel, aveva la corsa nel sangue e amava il suo paese, l’Argentina, ma l’Argentina dei suoi 25 anni non amava lui e per la sola colpa di amare la vita, una sera di 40 anni fa, nella notte tra l’8 e il 9 gennaio 1978, Miguel Benancio Sanchez è stato preso diventando uno delle migliaia di desaparecidos di cui non si è saputo più nulla. Un giornalista sportivo italiano anni dopo, venuto a conoscenza di questa storia, ha voluto organizzare una corsa in suo ricordo ed ora la Corsa di Miguel è diventato un appuntamento internazionale per chi ama la corsa e soprattutto la libertà. La Corsa di Miguel oggi si corre anche a Buenos Aires, a Bariloche (Argentina), a Barcellona in Spagna, negli Stati Uniti e a L’Aquila dal 2009.

Ci teniamo a concludere l’articolo con una sua poesie “Para vós, atleta”, pubblicata dal quotidiano Brasiliano in occasione della corsa di San Silvestre 1977, terza ed ultima partecipazione alla gara.

“Per te, atleta.
Per te che sai di freddo,
di calore,
di trionfi e di sconfitte,
che no, non lo sono.
Per te che hai il corpo sano,
l’anima larga e il cuore grande.
Per te che hai molti amici,
molti aneliti,
l’allegria adulta,
il sorriso dei bambini.
Per te che non sai né di gelo né di sole,
né di pioggia né di rancori.
Per te, atleta,
che traversasti paesini e città,
unendo Stati nel tuo andare.
Per te, atleta, che disprezzi la guerra e sogni la pace”.
L’Argentina, nella sua storia, ha grandi ferite, ma quelle della dittatura militare e dei desaparecidos sono ferite spesso ancora aperte. Miguel Benancio Sanchez era un giovane che amava l’atletica e il suo Paese, ma l’Argentina dei militari non gli ha permesso di continuare a correre come avrebbe voluto e soprattutto ad essere un uomo libero. Fu portato via una notte e scomparve come tanti in quel buio momento della storia argentina. Una corsa, un appuntamento e una storia che ha anche ispirato un libro, “Sulle strade di Miguel“ di Sergio Pretto.Ora ragazzi liberi corrono anche per lui!