Buone pratiche.Progetto un taglio alla violenza.

A Padova Coiffeur e Salone di bellezza gratis per le donne vittime di violenza.
A volte per sopravvivere, dopo la denuncia, devono abbandonare tutto, compreso il lavoro. Sparire in luoghi sicuri. Ricominciare. Una rinascita non facile, ma che può passare anche attraverso un momento di benessere e relax, dedicato alla bellezza. Per nutrire l’autostima ferita da anni di soprusi.
Annarita Elardo e Fabio Biasion Officine Creative Pathos di Padova hanno ideato:
«Un taglio alla violenza» progetto «Un taglio alla violenza» di Officine Creative Pathos di Padova in collaborazione con Centro Veneto Progetti Donna Onlus, il centro antiviolenza. Fabio Biasion di Officine Creative Pathos di Padova, che con Annarita Elardo ha ideato l’iniziativa – mettono a disposizione la loro attività gratuitamente per dare un segnale contro la violenza di genere. Ognuno può fare qualcosa per contrastare comportamenti violenti, persecutori e vessatori. Ogni cittadino, ogni commerciante, ogni imprenditore può diventare un baluardo, contribuendo in prima persona.
E il professionista rilancia anche ad altri commercianti l’idea di seguire il suo esempio e fare rete contro la violenza.
Patrizia Zantedeschi, psicologa e presidente del Centro Veneto Progetti Donna Onlus, plaude al gesto. E si augura che presto si crei questa auspicata «rete» di servizi e sostegno a chi ha subito violenza. Sarà il Centro antiviolenza, a fissare gli appuntamenti per le donne al Salone di bellezza Officine Creative Pathos, in modo che tutto si svolga nella più assoluta privacy. Le donne arriveranno quindi al Salone senza dover spiegare nulla e potranno usufruire gratis di ogni trattamento.
I numeri
«Le violenze contro le donne non accennano a diminuire. Il report annuale dei centri antiviolenza rivela che nel 2018 le segnalazioni in Veneto sono aumentate del 79%. E’ un dato grave. Tra l’altro chi si rivolge ai centri antiviolenza è solo una piccola percentuale di tutte quelle donne che vivono situazioni di violenza. Per questo è importante che anche la società e il territorio si mobilitino con iniziative come questa, che danno un segnale chiaro. Il commerciante che offre gratis un servizio, è come se dicesse: “Io sto dalla tua parte”. Anche questo è un modo per dire no alla violenza».Fabio Biasion conclude: «Prendersi cura del proprio aspetto con una pausa rilassante in un salone di coiffeur, è un momento di relax che porta benessere. Ci teniamo a regalarlo alle donne che hanno sofferto».

Curano l’orto per curare l’anima, alla Cooperativa la Piramide di Enna .

Bisogn andare ad Enna, per conoscere la splendida cooperativa La Piramide che sperimenta dal 1994 progetti e attività che possano favorire l’integrazione sociale dei ragazzi con disabilità psichica e cognitiva per coprire quegli spazi lasciati scoperti dal servizio sanitario pubblico.
Tre le finalità principali: creare centri di aggregazione per persone con disabilità mentale lieve, ; la seconda, in via di sperimentazione, è l’inclusione lavorativa attraverso un sistema di formazione e lavoro; la terza, in cantiere, è creare delle case-appartamento per rendere possibile una vita indipendente ai dieci ragazzi della cooperativa. È nell’ambito dei progetti di inclusione lavorativa che La Piramide ha puntato sulla vocazione naturale di Enna ad essere un territorio prevalentemente agricolo.

Al centro del progetto c’è l’ortoterapia, praticata su un terreno di 2500 mq dato in comodato d’uso alla cooperativa La Piramide dalla famiglia Riccobbene, «su cui i nostri dieci ragazzi e altri sei del distretto sociosanitario di Enna, con la guida dei nostri agronomi e la collaborazione dell’Istituto Agrario di Enna, stanno imparando a prendersi cura di alberi secolari e di una specie particolare di pero che produce le “pere della Madonna” tipiche di questa zona e purtroppo in via di estinzione». I ragazzi hanno imparato a riconoscere le piante e a prendersene cura, a preparare il terreno, seminare e piantare alberi nuovi, a concimare, ma anche a contenere le erbe infestanti e potare le rose. Perché «coltivando una rosa può rifiorire un’anima», questo è il motto del GeoLab, che diventerà un laboratorio didattico permanente aperto alle scuole e alla città, in cui saranno i ragazzi del workshop a fare da insegnanti ai nuovi partecipanti.
L’ortoterapia ha un forte valore riabilitativo perché, sotto la guida dei nostri psicoterapeuti, riduce l’uso di medicine, aiuta i ragazzi con fragilità mentali a maturare consapevolezza e stima di sé e a recuperare attività cui non erano più abituati, e li aiuta anche ad acquisire conoscenze e una formazione utile per entrare nel mondo del lavoro,l’importante ruolo della comunità nell’ambito di percorsi di inclusione che valorizzano la dignità di questi ragazzi con l’inserimento lavorativo e l’obiettivo di una vita indipendente.